top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreVeronica Pecorilli

VOCE AI LIBRI Blog - Pubblicato il 10 luglio 2020 da voceailibri

Ciao Veronica Pecorilli, grazie per aver scelto di fare questa intervista con me. Inizierei con il chiederti un po’ di te. Come mai hai deciso di “buttarti” in questa prova da scrittrice?

Ciao Soraya, grazie per avermi accolta! Ho 28 anni e sono di origine romana, ma ad oggi vivo nella provincia di Torino. Allora, devo dire che per me

è stata una scelta poco ponderata perché avvenuta veramente in modo spontaneo. Sono diversi gli anni in cui mi sono accorta che scrivere è uno dei miei mezzi di espressione con cui riesco a tradurre uno stato d’animo, ed ovviamente non solo quest’ultimo, parlo anche dei miei principi ed opinioni sugli esseri umani, in particolare verso quelli privi di maschere.


2. Com'è nato il tuo libro hai preso spunto da qualcosa?

L’ idea del libro e dei suoi concetti scritti, è sempre stato presente all’interno della mia mente, aveva solo bisogno di essere elaborata ed evoluta dal tempo. Ho iniziato ad elaborare il tutto penso all’età di 13 anni. Il libro non mostra una biografia diretta di me stessa, ma ad ogni riga e parola ci sono io. Si ricollega a punti precisi e momenti che ho potuto nel tempo vivere cui prendere consapevolezza. Il romanzo ‘Siamo in grado di farci vedere?’ nasce a se-guito di lunghi pensieri e conversazioni con persone, soprattutto osservazioni di queste. Ho sempre osservato i modi di fare e pensare d’ogni persona attorno, vibrazioni e sentimenti che queste potessero trasmettermi, di quale bagaglio potessero lasciarmi nel bene e nel male. Ho sempre voluto cercare di osservare il vero, il positivo ed è questo il ‘bisogno’ che mi ha suggerito di scrivere e CONDIVIDERE, il non lasciare mai nulla per scontato, ma valutare, valutare sempre il bene ed il male.

3. Ogni scrittore credo che provi qualcosa di diverso durante la scrittura, tu Veronica cosa provi?

Si sono d’accordo, penso che ogni libro una vita quanto le parole scritte nascondano un sentimento. Un profondo e quasi indescrivibile sentimento, percepibile solo dallo scrittore. Il sentimento che provo nel momento della scrittura di un mio pensiero, si ricollega quasi sempre ad un ricordo, che sia felice e non, purché questo mi abbia lasciato una sensazione. Il romanzo che oggi ti presento possiede i migliori e peggiori ricordi. Ma in questo caso vincono quelli belli!

4. Parlami della tua/o protagonista, sbizzarrisciti.

Non essendo un racconto il romanzo non possiede dei veri e propri protagonisti, nel senso con nome e cognome, ma possiede sicuramente delle realtà. Il protagonista principale e costantemente presente è il mio lettore. Lui vige ad ogni pagina, con uno specchio di pensieri che lo mettano a confronto con se stesso.

5. In che luogo e periodo è ambientata la tua storia?

– Il romanzo non possiede un periodo storico oppure un luogo, essendo un libro introspettivo, i luoghi potrebbero essere molti oppure nessuno.

6. Cosa rende speciale i tuoi personaggi? Cosa li distingue dagli altri?

Credo che essendo i vari lettori i veri protagonisti del romanzo, e nel momento della lettura potranno rendersene conto, ognuno di essi possiede il suo essere speciale ed indispensabile l’uno per l’altro.

7. Da cosa è mosso il tuo protagonista? Es. (Amore, rabbia, vendetta, do-lore, ecc..), e qual è il suo obbiettivo?

Il lettore del romanzo all’interno del testo sarà motivato e mosso solamente dal suo modo di essere, dal suo modo di percepire la vita e sul modo di seguire i suoi percorsi. Ciò che desidero, insomma che spero possa accadere, che ognuno di loro aldilà del tipo di ‘emozione’ provata durante la lettura, appunto come da te citato, amore, rabbia, vendetta ecc, sia comunque genuino e veritiero nel perseguire tutta la lettura.

8. Perché hai dato quel nome al tuo protagonista? Qual è il significato che si cela sotto?

– Ognuno dei lettori possiede fortunatamente un nome! Sarebbe tragico se ci togliessero anche questi.

9. Piccolo estratto

”Siamo nati vuoti per essere inglobati dal mondo, nati vuoti per poterci riempire. Partiamo simili ad un numero zero, che già nella distanza di poche ore si rinnoverà prendendo la forma di un uno, e sceglierà lui stesso l’evolversi in crescita lasciando fin da subito un’eredità. Ogni inizio è caratterizzato da partenze prive di materia, privo di un sistema o caratteri, un inizio al suo interno non possiede né anima né sangue. Alcuna forma di esperienza pregressa, verso la creazione di una forma d’osservazione. Accade in questo modo, ci viene affidato un nome che ci accompagnerà per tutto il corso delle nostre infinite emozioni e travagli, che avranno sfogo in duplici sensazioni, positive o negative. Momenti di felicità, anche improvvisa, altre situazioni in cui invece metteremo a confronto il nostro bisogno di cambiare percorso con la voglia di sbiadire la nostra immagine; tutt’al più ci saranno affidate delle caratteristiche predefinite, in base alla genetica, un colore della pelle. Ad ogni modo, si spera sempre che il tutto sia per noi genericamente di buon gusto, nel posto giusto e nel modo giusto. Avremo in successione modo di capire che, fortunatamente, senza troppe preoccupazioni siamo in possesso di carte da poter giocare nel modo che prediligiamo, questo che oltre all’elenco prede-finito poco fa scandito è affiancato da un importante punto, che ne fa la differenza, l’essere umano possiede il dono dell’ultima parola. È nostro il compito di renderlo un nostro vantaggio. Possediamo il dono delle parole, per cui il dono della scelta, e tengo a specificare l’arco temporale di cui penso oggi l’uomo abbia una più facilitata gestione della propria vita e delle proprie scelte. Sicuramente più che in qualsiasi altra epoca storica: oggi. L’anno che fugge e corre veloce sotto il nostro sguardo, e comunque non del tutto nitido, denominiamolo anche progresso.

10.Trama del tuo libro + link acquisto.

”Può una persona essere percepita e sentita nel proprio modo di essere dalla sua prima immagine? Un essere umano è in grado di mostrare la sua reale identità, azzerando qualsiasi sua maschera? Attraverso il testo volto all’introspezione della persona, Veronica Pecorilli decide di porre al lettore la focale domanda, un interrogativo che sarà onnipresente lungo tutto il percorso della lettura. Siamo esseri individuali con lo scopo di accrescere il nostro animo attraverso la consapevolezza di quei segreti mantenuti all’oscuro, anche a noi stessi. Il testo affronta il tema dell’ascolto, della comprensione ed accettazione di chiunque entri in contatto con il percorso di vita. Viene messo in luce il tema dei rapporti relazionali come ulteriore fonte di accrescimento personale, uno status di introspezione che porti la persona a riconoscere una quotidianità, oggi divenuta irriconoscibile. Discutiamo di un essere umano contemporaneo, che condizionato dall’odierna società, rimane rinchiuso nel suo limbo di identità personale, bloccato tra l’esprimere se stesso in ogni forma, ed il focale bisogno di renderlo reale. Affrontiamo conseguente-mente a ciò, il simbolo della propria rinascita, tramite il fondamentale processo di conoscenza di sé, eliminando ogni condizionamento esterno.” ‘ ‘L’infelicità dell’uomo proviene dall’inconsapevolezza dello stesso.”

Link di acquisto: formato cartaceo + ebook (canali di vendita nazionali) https://www.lafeltrinelli.it/libri/veronica-pecorilli/siamo-grado-farci-ve-dere/9788831673440

11 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
Post: Blog2_Post
bottom of page